Ho compiuto i trentadue
Mi faccio regalo di queste rime:
Dono
Vano.
Un presente, un piccolo cadeau
Scritto al banco di un caffè
Da me
A me.
Fuggiti questi anni miei
le “mille al mese” non l'ebbi mai
O Patria,
son paria!
L’insegnante potevo fare io
Non il consuma penna-stilo
Povero
Diavolo.
Non lo feci: chè mi allontanò
A Szeged dall’ateneo
Un capo
Sciapo.
Un abuso rapido e ruvido
Per il mio „A cuore candido”.*
Egli protesse
Indefesso
Contro di me la Patria!
Immortalato qui sia
Nome e
Solerzia:
„Finché ho mente sobria
Lei qui non si laurea”
così bela
e si bea.
Il Signor Horger si delizia
se il poeta non studia?
Meschina
letizia.
Io l'intero popolo
-non a grado di ginnasio-
farò mio
discepolo!
*“A cuore candido” titolo di un libro di versi e una delle poesie di J.A., fece scalpore a livello nazionale per il suo amaro cinismo (anni Trenta! nazionalismo, fascismo).
“Non ho padre né madre, né Dio né Patria, né bacio, né amante, né culla né coltre…”questi sono i primi versi, sto ancora lottando con la traduzione
1 commento:
Bravissima! Bel blog, ti terrò d'occhio ;-)
Ciao!
Mariela
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